Ada Negri nasce a Lodi, il 3 febbraio 1870. Dopo aver insegnato per vari anni nella scuola elementare di Motta Visconti, in provincia di Pavia, esordisce come poeta nel 1892, con la raccolta Fatalità, in cui è impossibile non cogliere il substrato autobiografico, destinato a sfociare in una poesia a sfondo sociale.
Ricevuto il ric
onoscimento di professoressa ad honorem nelle scuole medie, abbandona l’insegnamento in via definitiva, per poi sposare, nel 1896, Federico Garlanda, padre della sua unica figlia, Bianca, nata nel 1904. Dopo la separazione dal marito, Negri continua la sua attività di scrittrice, dando alle stampe opere introspettive quali Maternità (1904) e Dal profondo (1917), cui seguiranno Esilio (1914) e la raccolta di racconti Le Solitarie (1917). Due anni dopo, esce Il libro di Mara, dove Negri rievoca, in maniera schietta e decisamente lucida, la tormentata relazione con un altro uomo (tanto che non mancò di destare un certo scandalo, nel clima conservatore e cattolico di quel tempo) Tra gli ultimi scritti, figurano sillogi poetiche (Vespertina, 1930), raccolte di racconti (Finestre alte, 1923; Le strade, 1926) e pagine di autocommento (Di giorno in giorno, 1939).
Ada Negri muore a Milano l’11 gennaio 1945.


(Fonte immagine: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3f/Ada_Negri_1.jpg)